Carate Brianza – È stato uno dei fondatori della scuola e fu proprio lui a suggerirne il nome. Anche l’istituto don Carlo Gnocchi di Carate Brianza piange la morte dello scrittore besanese Eugenio Corti, scomparso la sera di martedì 4 febbraio a 93 anni.
I dirigenti, il consiglio di amministrazione e i membri della Fondazione Il Cavallo rosso lo ricordano come “uno dei più importanti romanzieri del 900 italiano” e pure che fu una sua idea “di intitolare la scuola a don Carlo Gnocchi, l’amico sacerdote che aveva condiviso con lui l’esperienza della spedizione militare in Russia e che aveva celebrato le sue nozze”.
“Le sue opere esprimono ancora oggi la vox populi dell’Italia uscita dalle dure prove della guerra – continua il comunicato dell’istituto – della ricostruzione e degli anni di piombo. A parlare, nei romanzi di Corti, è anzitutto l’esperienza della fede cristiana condivisa e vissuta, che di fronte ai drammi e alle sfide del Novecento ha proposto un modo di vivere “civile”, mite e operoso, che ha sorretto finora la società e le istituzioni.
“L’opera e la vita stessa di Corti sono state testimonianza costante, per noi e per il Paese, di questo – chiosa il ricordo, dopo aver citato “Il cavallo rosso” con un passo del dialogo tra il tenente Manno e i suoi soldati dopo l’8 settembre 1943 – che la vita umana ha una dignità inesorabile, che poggia sul legame con un destino buono per il quale vale la pena spendere la vita, costruendo. Di ciò noi gli siamo debitori. Con gratitudine”.

Il Cittadino Di Monza e Brianza
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