LA FONDAZIONE

A fine maggio 2009 un gruppo di persone si è riunito per dar vita alla Fondazione Il Cavallo Rosso. Queste persone, vivendo e lavorando sul territorio della provincia di Monza e Brianza, desideravano poter offrire opportunità di crescita e di educazione ai giovani attraverso il sostegno all’Istituto Culturale Don Carlo Gnocchi, una realtà già operativa con questi obiettivi.

Ciò che accomuna queste persone è la consapevolezza del valore dell’istruzione e della formazione per i giovani e il desiderio che possano trovare opportunità, luoghi e persone per formarsi e crescere secondo le loro molteplici esigenze e attitudini, per diventare gli uomini di domani. È così che nasce la Fondazione, per promuovere e sostenere attività educative, ricreative ed assistenziali, perché i ragazzi possano partecipare ad un positivo approccio alla vita e al suo significato.

Per partecipare alla realizzazione di questo progetto, la Fondazione intende coinvolgere Enti, Istituzioni, privati, famiglie, ex alunni, ed anche imprese.

Il servizio reso dall’Istituto Scolastico Don Gnocchi è infatti pubblico e di utilità sociale; di conseguenza tutto il contesto territoriale è interessato e corresponsabile allo sviluppo di opportunità di crescita per i giovani.

Tutti i maggiori esperti di questioni sociali, insieme all’opinione pubblica più avveduta, condividono la convinzione che le gravi contraddizioni presenti nella nostra società possono essere affrontate solo a partire dalle risorse umane.

Lo sviluppo economico ed il rispetto diffuso delle leggi, la salvaguardia dell’ambiente come la solidarietà sociale e l’integrazione fra diversi possono essere perseguiti solo a condizione di curare l’educazione dei giovani.

L’obiettivo della Fondazione Il Cavallo Rosso è dunque un obiettivo di tutti.

Come spiega il vocabolario: Fondazione significa Istituzione di carattere privato con personalità giuridica, dotata di fondi per l’assoluzione di determinati compiti.

Ebbene, tali compiti io li espongo nel mio romanzo. Essi hanno caratterizzato la realtà quotidiana del mondo della Brianza nel secolo Ventesimo: si tratta di una realtà che, con l’aiuto di Dio, ha difeso questa gente dallo sfascio che ha invece colpito tante altre zone d’Italia e dell’intero Occidente. Vogliamo in breve ricordare tale realtà per quanto concerne i giovani? Anzitutto una preparazione davvero solida alla vita, abituandoli fin da principio ad agire sì con allegria, ma sempre in modo valido, cioè con serietà di fondo e con fiducia nelle idee proprie e della propria gente. Poi il gusto del far bene ogni cosa in cui ci si impegna. Infine, al termine della giornata o dell’opera, la soddisfazione per il lavoro ben fatto, il sentirsene ripagati. Scusatemi, ma un Cavallo non può dire di più: guardate però che questo non è poco, si tratta di un patrimonio di vita veramente invidiabile che, senza presunzione, la Brianza deve preservare e possibilmente sviluppare.

Eugenio Corti